II Incontro Internazionale di Impronte e Segni - P.N. di Doñana (Spagna)
Partecipanti all'incontro
Tramonto a Doñana
Siamo rientrati da alcuni giorni dal Parco Nazionale di Doñana (Andalusia, Spagna) dove abbiamo partecipato al II incontro internazionale di Tracce e segni della fauna (21-25 Settembre 2016). L’organizzazione ha accolto un gruppo eterogeneo di persone provenienti da tutta Europa, la cui convivenza è stata memorabile.
Si crede che la zona in cui è stato instituito il Parco, sia un “relitto” dell’Africa: il substrato sabbioso e la vegetazione ricordano una savana del corno d’Africa (mancano solo i leoni e le giraffe, tra gli altri…); all’apparenza secco e inospitale, questo parco ospita molte specie sia endemiche come la lince pardina e l’aquila imperiale che migranti come fenicotteri e cicogne per citarne alcuni.
L’incontro è stato articolato per soddisfare l’esigenza sia di principianti che di professionisti ed esperti del settore. Gruppo di iniziazione
La parte di iniziazione è stata svolta da Javier Vazquez (veterinario di animali selvatici ed esperto nel riconoscimento di tracce e segni) in cui sono stati introdotti temi importanti come il fototrappolaggio, metodi di raccolta dati sul campo (CyberTracker software, tenuto da Abel Valero Lancho) e pratica sul campo per avvicinare le persone al mondo del tracciamento (rastreo in spagnolo e tracking in inglese).
La parte avanzata è stata tenuta da José M. Galán (esperto esaminatore e responsabile europeo dello standard CyberTracker) con l’ausilio del sottoscritto (Toni Romani), di Luisa Abenza e Javier Bollain. Nella prima parte di questo modulo sono stati affrontati temi rilevanti come il riconoscimento delle impronte, la loro datazione e l’importanza di ricostruire eventi, cercando di abituare i partecipanti al substrato e alle specie di animali presenti. Gli ultimi due giorni di questo modulo sono stati dedicati all’esame di certificazione.
Toni Romani spiegando un'impronta
José M. Galán spiegando un'impronta
Colgo l’occasione per spiegare di cosa si tratta: è un esame che si svolge interamente sul campo e al candidato viene richiesto di risolvere diversi quesiti di fronte ad un’impronta senza alcun ausilio. Questa valutazione è assolutamente obiettiva e viene usata a livello internazionale per valutare l’affidabilità della persona nel riconoscere i segni in ambiente naturale e semi-naturale. Il candidato può migliorare il suo livello in base al suo impegno e alla sua ricerca sul campo (per maggiori informazioni a riguardo clicca qui website-certificazioni).
Le domande riguardano aspetti di qualsiasi specie: mammiferi, volatili, rettili, anfibi, invertebrati, uomo e oggetti inanimati compresi. Le 50 domande cui i candidati hanno dovuto rispondere sono state selezionate in 22% difficili, 38% mediamente difficili e 40% facili. Gli 11 partecipanti a questa sessione si sono dimostrati di grande professionalità raggiungendo livelli molto alti:
Da sx a dx Toni Romani, José Galan, Javier Bollain
da elogiare il grande risultato di Enrico V. che, dopo un lungo viaggio dall’Italia, con i suoi 15 anni ha risposto al 77% delle domande in modo corretto raggiungendo il I livello e Carmelinda G. che rispondendo all’89,6% in modo corretto, per poco non raggiungeva il III livello. La professionalità dei partecipanti ha sfociato perciò in 2 livello I e 8 livello II.
Ambiente d'esame
Queste sono solo alcune delle 50 domande poste:
Impronte di un blaps
Impronte di mangusta (Herpestes ichneumon)
Spiegazione di un'impronta
Impronte di upupa (Upupa epops)
Presentazione sulla lontra
Ogni sera si sono susseguite le presentazioni delle attività che i partecipanti svolgono nelle loro aree di origine: Jeroen Kloppenburg sul monitoraggio del tasso e Tom Dekker sull’uso della sabbia per comprendere le impronte in Olanda; Carmelinda Giannone sulle attività e sul tracciamento in Italia e Toni Romani sull'uso delle tracce come strumento per il monitoraggio confrontato con il fototrappolaggio; Javier Bollain sulle tecniche di percezione; Georg Messerer sull’uso delle tracce nel progetto di Rewilding nel sud dei Carpazi (Romania); Luisa Abenza apportando un importante contributo sulle impronte dei volatili della penisola iberica; Louis O'Connor ha discusso l’importanza delle tracce in situazioni a rischio; Loreto Garcia Román sul monitoraggio non invasivo della lontra a Madrid e Irene Arnaldos Giner su come scoprire la fauna polacca attraverso le sue orme.
Presentazione sulle impronte dei volatili
Da elogiare anche l’ottimo cibo preparato dall’Hostal Punto de Encuentro di El Rocio (http://www.comerenelrocio.com/), il miglior ristorante con possibilità di alloggio nelle immediate vicinanze del Parco Nazionale.
El Rocìo
Per continuare a discutere su impronte, tracce e segni siamo sempre attivi sui social Facebook (gruppo chiuso e pagina "CyberTracker Italia"), Instagram (@cybertrackeritalia) e Twitter (@Kokulandela).