ANIMALI TRACCIATORI E DOVE TROVARLI
Quando andate alla ricerca di tracce quali sono i sensi coinvolti? A meno che non pestiate una cacca di cane, possiamo sicuramente affermare che sia la vista, grazie alla quale possiamo analizzare ogni piccolo dettaglio di un’impronta. Noi siamo animali principalmente visivi, perciò, è sensato parlare di tracciamento visivo, ma altri animali usano altri sensi per tracciare prede o predatori.
I cani sono un esempio poiché sono capaci di seguire le tracce odorose di altri animali anche giorni dopo il loro passaggio con delle differenze tra le razze. Uno studio di Peter G. Hepper e Deborah L. Wells pubblicato nell’Oxford Academic nel 2005 cerca di analizzare come in nostri amici a quattro zampe riescano a seguire le tracce e di quante informazioni necessitano. Per capire ciò fecero una serie di esperimenti. Nel primo un ricercatore camminava su ventuno tappetini imprimendo un’impronta su ognuno di essi poi si copriva le scarpe per evitare di lasciare altre tracce odorose sul terreno. In seguito, i cani (quattro labrador e golden retriever e due pastori tedeschi tutti addestrati a seguire gli odori) dovevano determinare la direzione in cui la persona si era spostata. Come si poteva prevedere tutti i cani avevano completato il test con successo. In seguito nello studio si cercava di capire quali e quante informazioni erano utili per il tracciamento eseguito dai cani. In un esperimento, dopo il passaggio della persona i tappetini venivano disposti in un ordine casuale, ma sempre sulla stessa linea. In questo caso i cani non avevano un gran successo e spesso tornavano indietro per controllare le tracce precedenti, un po’ come noi facciamo per carpire più indizi riguardo una pista. In un altro esperimento alcuni tappetini venivano rimossi per dare meno informazioni e si è era osservato che ai cani bastavano solo cinque impronte per determinare la direzione. Infine la prova in cui i cani si dimostrarono meno efficaci fu quella dove non veniva lasciata nessuna traccia odorosa grazie all'uso di copri scarpe in plastica. I cani avevano avuto poco successo in questo caso (come anche nella prova delle impronte casuali) proprio perché il loro tracciamento si basa principalmente sull’olfatto. Se volessimo provare quello che i nostri amici a quattro zampe hanno provato durante questo esperimento pensate se qualcuno vi mettesse delle lenti sfuocate sugli occhi e vi chiedesse la direzione in cui si è mosso un cane usando le loro impronte, sicuramente sarebbe difficile.
Adesso immaginate di leccare le impronte di un animale per capire cosa e dove sia e poi utilizzate lo stesso metodo per cercare il vostro amico Gino che si è perso nel bosco. Può sembrare strano a voi, ma è la norma per la lumaca lupo (Euglandina rosea) che, nonostante il nome non è né un lupo né una lumaca, ma una chiocciola assassina che insegue le sue prede seguendo le loro secrezioni mucose. Un po’ come un lupo che si muove al rallentatore. Ma la domanda è come fa un gasteropode a seguire le tracce? A quanto pare questi molluschi sono capaci di percepire i segnali chimici presenti nel muco lasciato da altre lumache grazie a delle labbra specializzate. La cosa più sorprendente di questo meccanismo è che non solo riesce a distinguere le scie di muco di prede e di conspecifici, ma è capace di determinare la loro direzione utilizzando l’orientamento delle molecole presenti nel muco. Inoltre, è stato osservato che queste chiocciole possono adattarsi a nuovi stimoli chimici ovvero possono “imparare” a riconoscere le “impronte” di nuove lumache ed è proprio per questo, si pensa, che siano delle specie invasive formidabili come è stato registrato alle Hawaii dove si stima che un terzo delle specie di molluschi estinti nell’arcipelago siano dovute a questa predatrice formidabile.
Da questi esempi si può imparare che il mondo che percepiamo è molto più limitato di quello che pensiamo e che ogni tanto, se possibile, bisognerebbe affinare altri sensi. Quindi prossima volta che trovate una pentola sporca in cucina leccate (potreste leccare) il manico per capire se siete stati voi o un vostro coinquilino a non lavarla!
Scritto da Enrico Vitali
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