Lepilemuri dai piedi bianchi e latrine: un social network dove meno te lo aspetti
Ph. @Bernard Dupont, Réserve de Berenty, Amboasary Sud, MADAGASCAR
L’uso delle latrine (ossia l’utilizzo ripetuto di specifici siti di defecazione e urinazione) è stato descritto in diversi mammiferi, inclusi carnivori, ungulati e primati. Ciononostante il significato funzionale dell’uso delle latrine nei primati non è stato ancora studiato in modo sistematico.
Dröscher et al. (2014) hanno condotto uno uno studio su un’infraordine dei primati, in particolare su 14 individui di Lepilemur leucopus, un lemure endemico del Madagascar, radiocollarandoli ed osservandoli nel corso di un anno per 1097 ore per comprendere:
distribuzione delle latrine
stagionalità nel loro utilizzo
età e sesso degli individui che le utilizzano.
Le ipotetiche funzioni attribuibili alle latrine da verificare erano la marcatura territoriale (in quel caso ci si sarebbe aspettato che le latrine fossero localizzate perifericamente al territorio o in prossimità delle aree di sovrapposizione territoriale tra due unità sociali confinanti), la difesa delle risorse (aspettandosi che le latrine fossero in vicinanza delle aree di riposo o di alimentazione), la comunicazione dello stato riproduttivo (in quel caso la frequenza nel suo utilizzo ci si sarebbe aspettato incrementasse durante il periodo riproduttivo), la formazione di un legame sociale (presumibilmente grazie all’utilizzo delle latrine da tutti gli individui appartenenti alla stessa unità sociale) e la difesa del partner (ipotizzando in questo caso che la frequenza di utilizzo aumentasse con l’ingresso effettivo o percepito di un intruso).
E’ stato osservato che tutti gli individui di un’unità sociale condividevano le latrine localizzate nell’area centrale del proprio territorio, confermando l’ipotesi che gli individui esprimessero in questo modo una certa coesione sociale. Questo lemure che vive in unità familiari ma esibisce bassi livelli di coesione spaziale e presenta poche interazioni sociali dirette sembra quindi che veda nella condivisione delle latrine un momento per confermare la familiarità e la coesione con l’unità familiare di cui fa parte grazie alla comunicazione olfattiva. La frequenza nell’utilizzo delle latrine è inoltre risultata aumentata durante le ore notturne in cui veniva percepita la presenza di estranei, supportando così l’ipotesi di difesa del partner.
È stato inoltre osservato come gli animali non reagissero all’introduzione sperimentale di feci appartenenti ad individui estranei o appartenenti ad unità sociali vicine suggerendo probabilmente un ruolo più importante delle urine rispetto alle feci all’interno delle latrine nelle specie arboricole.
Per concludere considerando l’utilizzo e la funzione delle latrine anche in altri mammiferi (ad esempio Davies et al. (1986) e Stewart et al. (2002)), probabilmente esse facilitano la comunicazione tra gli individui, soprattutto nelle specie ad attività notturna che vivono in habitat dalla scarsa visibilità e che non sono particolarmente coesive ed inclini a contatti diretti.
Per approfondire:
Iris Dröscher & Peter M. Kappeler (2014) Maintenance of familiarity and social bonding via communal latrine use in a solitary primate (Lepilemur leucopus). Behav Ecol Sociobiol 68:2043–2058
Irwin MT, Samonds KE, Raharison J-L, Wright PC (2004) Lemur latrines: observations of latrine behavior in wild primates and possible ecological significance. J Mammal 85:420–427J.
M. Davies, D.J. Shepherdson and T.J. Roper (1986) Scent Marking With Faeces and Anal Secretion in the European Badger (Meles Meles): Seasonal and Spatial Characteristics of Latrine Use in Relation To Territoriality. Behaviour Vol 97 Issue 1-2
Paul D. Stewart, David W. MacDonald, Chris Newman, Françoise H. Tattersall (2002) Behavioural mechanisms of information transmission and reception by badgers, Meles meles, at latrines. Animal Behaviour Volume 63, Issue 5, Pages 999-1007