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Intervista sulla metodologia CyberTracker

Chi è Luisa Abenza?

Luisa Abenza García (Murcia, 1980) trabaja como educadora ambiental, es directora del centro micológico de Navaleno, técnico forestal, rastreadora y formadora de CyberTracker[1]. Muy conectada a la naturaleza desde niña, escucha y observa la naturaleza en busca de la diversidad. Su relación con las aves es especial: todo empezó con la huella de un arrendajo. A partir de entonces empezó a estudiar las huellas de las aves, y se ha convertido en especialista en encontrar los rastros que las aves dejan atrás constantemente y en acceder a través de ellos a un conocimiento consciente de lo que nos rodea.

1) Puoi parlarci del tuo profondo amore e connessione con la natura?

Penso che gran parte dell'insoddisfazione dell'essere umano sia alimentata da carenze generate dalla disidratazione e dalla rottura delle nostre radici; a volte percepisco la vita umana come qualcosa di distante e assente da ciò che accade su questo pianeta (la terra); viviamo in una specie di mondo parallelo al resto delle specie che popolano questo mondo. Essere nell'ambiente naturale essendo consapevoli della terra, degli odori, dei segnali di altri animali, della temperatura, di tutto ciò che ci circonda e prestando particolare attenzione a ciò che non vediamo. Rimanendo così, consapevoli di tutto, nutre i piccoli rizomi che gonfiano e rafforzano le radici più profonde del nostro sé più antico, selvaggio e naturale; qualcosa di forte e potente che ti permette di connetterti con l'anima della terra.

2) Cosa ti ha motivato a studiare la fauna selvatica e in particolare la vita degli uccelli?

È stato qualcosa che è accaduto senza rendermene conto, semplicemente scoprii un mondo affascinante pieno d’incognite che mi ha completamente avvolto (e continua a farlo). E anche, molto più utile di quanto potessi immaginare; grazie all'apprendimento in questo campo ho vissuto momenti di vera emozione, ho conosciuto uccelli con abitudini sorprendenti, ho potuto vedere un Astore sguazzare nell'acqua come un bambino, un allocco cacciare tritoni, un avvoltoio che cammina la sera al calar del sole in un bosco di ginepro (Juniperus thurifera) ...

Gli uccelli sono molto discreti quando si tratta di mostrare alcuni aspetti della loro vita, normalmente possiamo vederli in volo o cacciare, ma le loro tracce ci rivelano altri dettagli più intimi.

3) Come hai conosciuto lo standard CyberTracker? Come è cambiato il tuo modo di osservare la natura attraverso questa metodologia di studio?

Ho conosciuto CyberTracker attraverso José Maria Galan [2] al Parco Nazionale di Doñana (Spagna), sono andata con un gruppo di agenti ambientali ad un esame. La metodologia CyberTracker mi ha cambiato l'ampiezza dello scenario sul tracciamento della fauna, aprendo nuovi orizzonti. Riuscendo ad identificare le impronte ed anche una vasta serie di eventi, mi ha aiutato a collegare le varie informazioni.

4) Hai recentemente pubblicato un libro sulle tracce dell'avifauna iberica, intitolato "Aves que dejan huella"3 (Uccelli che lasciano il segno), potresti parlarci dell'esperienza di questa avventura?

Avventura è la parola esatta, è stata un'odissea!

Come indica il titolo, non è solo una guida per identificare tracce e segni di avifauna, ma è anche un cenno all'empatia, al rispetto e all'affetto per gli uccelli. Un tentativo di osservare con altri occhi e allo stesso tempo un invito ad imparare, continuare ad imparare e condividere. Spero che questo sia l'inizio di una nuova fase in cui le tracce di questi animali cominciano ad essere utili per la nostra conoscenza.

5) Qual è stata l’impronta che ti ha sorpreso di più e perché?

L’impronta che mi ha sorpreso di più è quella della ghiandaia, mi ha fatto impazzire fino a quando non sono riuscita a identificarla e mi ha aperto un nuovo mondo da scoprire. L'impronta di una ghiandaia è molto diversa da quella di altre specie, è un buon modo per vedere una finestra aperta per l'identificazione delle tracce di uccelli che non sono eccezionalmente grandi e semplici. E’ vero che finora è stata posta più attenzione su impronte come quelle degli ardeidi, cicogne, pernici e alcune altre specie più o meno grandi e abbondanti, penso che sia arrivato il momento di approfondire la conoscenza dei dettagli verso tutti gli uccelli, non per un interesse scientifico ma per una conoscenza completa di questa Classe.

6) Grazie alla tua empatia con la natura, spesso sei legata a loro, dicci quale animale ami di più e perché.

Amo tutti gli animali, i carnivori, gli insetti e gli ungulati, ma è vero che provo molta ammirazione per i corvidi. I corvidi sono affascinanti, la loro intelligenza e il modo di relazionarsi tra loro è dignitoso e rispettabile. Per gli esseri umani, dovrebbe essere una preziosa fonte di informazioni dato che se rimani a lungo in campo e capiamo il loro comportamento puoi sapere dov’è un predatore, un cadavere, se il campo è in pace o si sta avvicinando una tempesta e tuttavia sono vittime di tutti i tipi di atrocità da tempo immemorabile.

7) Cosa consiglieresti a una persona che vuole scoprire il mondo delle tracce e dei segni? E perché raccomanderesti CyberTracker come metodo di apprendimento?

Per me, la prima cosa è rilassarsi. È qualcosa di ancestrale che dobbiamo liberare poiché l'abbiamo bloccato per secoli e secoli di disconnessione. È anche necessario conoscere l'anatomia e le abitudini della fauna, altrimenti non possiamo conoscere le loro tracce.

8) Potresti parlare dell'importanza di questa certificazione? A livello professionale, perché è importante?

Credo che la certificazione sia necessaria, è un modo per garantire che le conclusioni di un tracker siano affidabili. Cybertracker riesce a creare professionisti attraverso un sistema di valutazione che mette alla prova le loro conoscenze e quindi la loro affidabilità attraverso test, confermando il livello di ogni individuo di fronte a una traccia e segno. Se abbiamo intenzione di fare qualcosa di utile con o per la fauna selvatica, dobbiamo contattare professionisti, come in tutti i campi (e ancora di più quando sono in piena espansione) può sorgere sporadicamente come hobby o per altri interessi personali a partecipare in lavori relazionati al tracciamento. Ciò che si intenta con CyberTracker è di professionalizzare questo lavoro offrendo sia personale preparato che la formazione.

Note:

Per approfondimenti:

Traduzione e adattamento – Carmelinda Giannone

Intervista originale:

1) ¿Puedes hablarnos de tu profundo amor y conexión con la naturaleza?

Pienso gran parte de la insatisfacción del ser humano se alimenta de carencias generadas por deshidratación y rotura de nuestras raíces; a veces percibo la vida humana como algo lejano y ausente a lo que ocurre en este planeta (la tierra); vivimos en una especie de mundo paralelo al resto de especies que pueblan este mundo. Estar en el medio natural siendo consciente de la tierra, los olores, las señales de otros animales, la temperatura, todo lo que nos rodea y dando especial atención a lo que no vemos. Permanecer de esa manera, consciente de todo, nutre los pequeños rizomas que engrosan y fortalecen las raíces mas profundas de nuestro yo mas antiguo, salvaje,natural; algo fuerte y poderoso que te permite conectar con el alma de la tierra.

2) ¿Qué te motivó a estudiar la vida silvestre y especialmente la vida de las aves?

Fue algo que ocurrió sin darme cuenta, simplemente descubrí un mundo fascinante lleno de incógnitas que me envolvió por completo (todavía lo hace). Y además, mucho más útil de lo que podía imaginar; gracias a los aprendizajes en este campo he vivido momentos de verdadera emoción, he conocido aves con costumbres realmente asombrosas, he podido ver a un azor chapotear en el agua como un crío pequeño, un cárabo cazando tritones, un alimoche que pasea por las tardes al sol del sabinar...

Las aves son muy discretas a la hora de mostrar algunos aspectos en su vida, podemos verlas en vuelo normalmente o cazando, pero sus rastros nos revelan otros detalles mucho más íntimos.

3) ¿Cómo conociste el estándar CyberTracker? ¿Cómo ha cambiado tu forma de observar la naturaleza a través de esta metodología de estudio?

Conocí Cybertracker a través de José Maria Galan [2] en Doñana, fui con un grupo de agentes de medio ambiente a una evaluación. El método de Cybertracker cambió la amplitud del escenario que era para mi el rastreo de fauna, abriendo nuevos horizontes. El campo paso de ser identificación de huellas a un gran conjunto de sucesos, me ayudó a enlazar información.

4) ¿Has publicado recientemente un libro sobre las huellas de la avifauna ibérica, titulado "Aves que dejan huella" [3], nos podrias cuéntar sobre la experiencia de esta aventura?

Aventura es la palabra exacta, fue toda una odisea!

Tal y como el título indica no es solamente una guía para identificar rastros y huellas de avifauna, es además un guiño hacia la empatía, el respeto y el cariño por las aves. Un intento de observar con otros ojos y a su vez una invitación a aprender, seguir aprendiendo y compartir. Espero que esto sea el inicio de una nueva etapa en la que los rastros de estos animales empiecen a ser útiles para nuestro conocimiento.

5) ¿Cuál ha sido la huella que más te ha sorprendido y por qué?

La huella que más me ha sorprendido es la de arrendajo, me volvió loca hasta poder identificarla y abrió un mundo nuevo por descubrir. La huella de un arrendajo es muy diferenciable de la de otras especies, es una buena manera de ver una ventana abierta hacia la identificación de huellas de aves que no sean escepcionalmente grandes y sencillas. Es cierto que hasta ahora se ha puesto algo de atención en huellas como las de las garzas, cigüeñas, perdices y algunas otras especies mas o menos grandes y abundantes, creo que ha llegado el momento de profundicemos en todo esto, no ya por un interés científico si no por algo parecido a la integridad.

6) Gracias a tu empatía con la naturaleza, a menudo te encuentras conectado a ella, dinos qué animal amas más y por qué.

Me encantan todos los animales, carnívoros, insectos, y ungulados pero es cierto que siento mucha admiración por los córvidos. Los córvidos son fascinantes, su inteligencia y manera de relacionarse entre ellos es digna y respetable. Para el ser humano, deberían ser´una valiosa fuente de información ya que si permaneces mucho tiempo en campo y entendemos su comportamiento podremos saber donde hay un depredador, un cadáver, si el campo está en paz o viene tormenta y sin embargo son víctimas de todo tipo de atrocidades desde tiempos inmemoriables.

7) ¿Qué le recomendarías a una persona que quisiera descubrir el mundo de las huellas y los signos? ¿Y por qué recomendaría CyberTracker como método de aprendizaje?

Para mí, lo primero es relajarse. Es algo ancestrar que debemos liberar ya que lo tenemos bloqueado por siglos y siglos de desconexión. También es necesario conocer la anatomía y costumbres de la fauna, sin ello no podemos conocer sus rastros.

8) ¿Podríanos hablar de la importancia de esta certificación? A nivel profesional, ¿por qué es importante?

Creo que la certificación es necesaria, es una manera de asegurar que las conclusiones de un rastreador son fiables. Cybertracker consigue crear profesionales mediante un sistema de evaluación que pone a prueba sus conocimientos y por lo tanto su fiabilidad mediante pruebas, confirmando así el nivel de cada individuo a la hora de enfrentarse a un rastro. Si pretendemos hacer algo de utilidad con o para la fauna, debemos contar con profesionales, como en todos los campos ( y mas aun cuando están en auge) pueden surgir de manera esporádica ya sea por afición o o por cualquier otro tipo de interés personas interesadas en participar en trabajos relacionados con el rastreo, lo que se intenta con Cybertracker es profesionalizar este trabajo ofreciendo personal preparado y formación.

Note:

Per approfondimenti:

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